Osteria tipica di Bologna, quella di Cesare Cremonini

Published by Giulia socialfoodlove on

Osteria tipica di Bologna

Siete a Bologna e non sapete dove mangiare cucina tipica? Ecco che arrivo io a parlarvi di un’osteria tipica di Bologna in centro. Leggete l’articolo per scoprire quale è questo ristorante e se ci siete già stati ditemi che ne pensate.

Prima però di continuare se vi va di leggere un altro articolo vi lascio il linl, su i migliori ristoranti a Bologna, non ho inserito “la Tigre” perché non c’ero ancora stata, ecco il link:

Mangiare a Bologna: i migliori ristoranti secondo social.food.love

Ma continuiamo l’articolo, dicendovi che se cercate un posto dove assaggiare la cucina tipica bolognese, in un ambiente informale e disteso, l’osteria La tigre è quello che fa per voi!

Quindi?

Quale è questa osteria tipica di Bologna?

L’osteria la Tigre.

Osteria tipica di Bologna la Tigre

A due passi da Porta Castiglione, in via Orfeo 5b, non fate l’errore di tirare dritto, ma aguzzate la vista e ricercate l’ingresso modesto e caratteristico di questo posticino: sarete subito conquistati dall’arredamento semplice e dal calore dei dipendenti, sorridenti e disponibili.

Nota ai tempi per essere una locanda, detta da “intorto”, con luci soffuse, candele e, in generale, un ambiente retrò, si presenta con pochi tavoli, nello stile proprio dell’osteria. Foto e lettere datate appese ai muri attirano già l’attenzione, ma mai quanto la scelta bizzarra di posizionare alcuni quadri al contrario, rivolti verso la parete. Un pianoforte, a ridosso della volta che fa comunicare le due salette, luci basse e convivialità. Uno stile anni ’50 che farà battere i cuori dei più nostalgici!

Viene subito voglia di sedersi e lasciarsi accarezzare da quest’atmosfera distesa, accompagnati da un buon bicchiere di vino.

Se chiudendo gli occhi avete immaginato la location, è giunto il momento di assaporare il menu.

Il menù dell’osteria la Tigre

Le scelte sono abbastanza classiche, ma sono presenti solitamente dei “fuori menù” variabili, che vengono detti a voce, direttamente al tavolo. A dare il via alle danze, è sicuramente l’antipasto: salumi, formaggi e crostini, con la proposta della cosiddetta “sfilata di salumi”, adatta per due persone, il tutto accompagnato da tigelle, crescentine e una particolarissima piada alla zucca. Le proposte di primi piatti, secondi piatti e contorni sono consultabili su una lavagna, o per i più pigri, dette dai camerieri! La varietà non è ampia, si tratta di quattro o cinque piatti per tipologia, e questo lascia sicuramente la possibilità di porre l’accento sul gusto, sulla freschezza e sulla qualità degli ingredienti. Molto più lunga è, invece, la lista dei vini, dal Nebbiolo alla Falanghina, dalla Ribolla Gialla al Primitivo di Manduria, sono adatti a ogni pietanza e palato.

Ciò che volevo assolutamente provare, è la gramigna. Le aspettative sono sempre molto alte, dalla consistenza alla cottura, dal condimento alla presentazione e, devo dire, che non mi ha affatto delusa, anzi! Porzione nella media, cottura al dente e un sugo di salsiccia che non ha appesantito il piatto in sé, ma ne ha esaltato il gusto.

Sapete che fanno una cotoletta che si chiama proprio cotoletta “la Tigre”?

Il pezzo forte: la cotoletta “la Tigre”, tipico secondo della tradizione bolognese, caratterizzato da una crema al parmigiano e una doppia cottura, in una versione leggermente rivisitata, di cui salta immediatamente all’occhio il prosciutto che non viene fatto appassire in forno, ma messo a fine cottura, appena prima di essere servita. Non sono riuscita a fotografare la cotoletta perché era talmente buona che l’ho finita prima di poterla fotografare 🤭😋

Trovo questa scelta di creare una cotoletta speciale molto in linea col concept generale del locale: tradizione che fa qualche passettino verso la modernità, senza stravolgerne però il gusto. Mi soffermo su questo piatto perché è un must della cucina bolognese e, a differenza di altri ristoranti, ha delle dimensioni gestibili, consente di gustarsela anche dopo aver mangiato altro e la scelta di non cuocere il prosciutto la rende, senza dubbio, meno sapida.

I dolci dell’osteria la Tigre

Per chiudere in dolcezza, basta chiedere cosa offre la casa, immancabili cantucci e vin santo, cheesecake e crema al mascarpone variegata, ma prima di farvi venire l’acquolina, verificatene la disponibilità.

Per concludere

La tigre, con i suoi tavolini un po’ casuali e l’arredamento particolare, è una delle osterie più note e storiche di Bologna, una di quelle aperte fino a tardi, dove si va per stare bene e si esce sempre pieni, di cibo e risate. Ed è stata anche questa l’idea che ha voluto mantenere l’attuale proprietario e socio, Cesare Cremonini, il quale ha desiderato fortemente un luogo in cui sentirsi a casa. Non è quello che un po’ tutti desideriamo? Sentirci a casa anche a 1000 km, ed è un po’ quello che ho provato io: pochi e veri amici, buon cibo, vino e tanta allegria.

Conoscevate già questa osteria tipica di Bologna? Ci siete già stati? Fatemi sapere il vostro parere!

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